Un libro che racconta le professionalità impegnate nella realizzazione del giornale, le diverse competenze necessarie, i tempi delle notizie.
La prima parte del volume inizia e finisce in edicola, con il quotidiano nelle mani del lettore.Tra i due estremi i tanti lavori della redazione, popolata dai giornalisti e dai loro termini gergali: timoni, menù, cucina, pesci e gamberi, usati con accezioni metaforiche.Termini che ben si prestano a venir giocosamente interpretati dalla fantasia del disegnatore che arricchisce il volume di utili e divertenti illustrazioni.La seconda parte del manuale si propone come una guida al linguaggio giornalistico e alla scoperta dei vari elementi che danno forma a ogni pagina.
Infine, un’ampia appendice con un excursus negli altri media: i periodici, la televisione e la radio, Internet.
Destinatari
Bambini dagli 8 anni.
Gli autori
Rossana Sisti e Nicoletta Martinelli sono due giornaliste del quotidiano «Avvenire», da anni impegnate nel fortunatissimo inserto per Ragazzi «Popotus». Per la prima volta vogliono spiegare la vocazione giornalistica al loro pubblico giovane attraverso un libro.
Per uscire dal tunnel della pandemia e delle emergenze che sempre più spesso ci troviamo a vivere abbiamo bisogno di un salto di qualità nelle nostre capacità di apprendere e cambiare. In una frase semplice, abbiamo bisogno di imparare a imparare. Noi siamo fatti per imparare e spontaneamente apprendiamo dall'esperienza fin dalla nascita e anche prima. Riflettere su come impariamo e sull'uso che facciamo della nostra capacità di conoscere è un'altra cosa. A presentarsi a noi come criticità difficili da elaborare sono stati, presentati capitolo per capitolo, il tempo delle nostre vite, così cambiato nei giorni della crisi; lo spazio che si è ristretto e allo stesso tempo dilatato presentandoci un conto particolarmente difficile; le nostre mani che si sono ritratte neutralizzando una delle forme più consolidate del contatto umano fino a connotarsi di pericolosità; e il respiro che da condizione esistenziale è divenuto fonte di rischio e di paura. Ma anche le maschere che ora ci difendono e ci rendono tutti simili, le solitudini connesse e la giustizia sociale. Quelle empatie interrotte parlano e indicano vie di particolare importanza per pensare a modi di vivere differenti, sostenibili e giusti
«Gesù Cristo [...] si è fatto povero per voi» (cfr 2Cor 8,9). Con queste parole l'apostolo Paolo si rivolge ai primi cristiani di Corinto, per dare fondamento al loro impegno di solidarietà con i fratelli bisognosi. La Giornata Mondiale dei Poveri torna anche quest'anno come sana provocazione per aiutarci a riflettere sul nostro stile di vita e sulle tante povertà del momento presente». Il nuovo sussidio ufficiale, predisposto per tutte le diocesi, le parrocchie, i movimenti, le associazioni, il mondo del volontariato, per prepararsi a vivere la Giornata Mondiale dei Poveri (13 novembre 2022).
«La Giornata Mondiale dei Poveri raggiunge il suo quinto anniversario. Non è molto, ma la scadenza permette di compiere una prima sintesi. Quando nel mese di novembre del 2016 papa Francesco, togliendo lo sguardo dal testo ufficiale della sua Omelia e guardando le migliaia di poveri che riempivano la Basilica di San Pietro per celebrare il loro Giubileo della misericordia annunciava che da quel momento la Chiesa avrebbe dovuto avere la sua Giornata Mondiale dei Poveri, pochi prevedevamo l'effetto che si sarebbe creato... Questo Sussidio pastorale viene messo nelle mani del popolo di Dio, perché la Giornata Mondiale possa rappresentare una permanente provocazione per le nostre comunità a essere attente e accoglienti verso quanti si presentano alla nostra porta. Come si sa, l'espressione di Gesù alla vigilia della sua passione era rivolta come un rimprovero verso i suoi discepoli perché non dovevano criticare la donna che aveva versato su di lui un costosissimo profumo. Si faceva in questo modo interprete e rappresentante di tutti i poveri nel ricevere la dovuta attenzione per le sue sofferenze. «Le persone più vulnerabili si trovano prive dei beni di prima necessità. Le lunghe file davanti alle mense per i poveri sono il segno tangibile di questo peggioramento». Papa Francesco descrive in questo modo le povertà che tutti i giorni sono davanti a nostri occhi perché nessuno abbia a voltare lo sguardo altrove per non assumersi le necessarie responsabilità. Avere sempre con noi i poveri non può creare fastidio, ma suscitare il dovuto senso di giustizia e solidarietà cristiana. Queste sono il preludio indispensabile perché la celebrazione dell'Eucaristia sia reale condivisione con il Corpo e Sangue di Cristo e sostegno della viva testimonianza dei cristiani come forma di credibilità della fede». Dalla Presentazione di Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.
Fortemente voluto da Francesco, è il sussidio ufficiale, predisposto per tutte le diocesi, le parrocchie, i movimenti, le associazioni, il mondo del volontariato, per prepararsi a vivere la Giornata Mondiale dei Poveri (novembre 2019).
Fortemente voluto da Francesco, è il sussidio ufficiale, predisposto per tutte le diocesi, le parrocchie, i movimenti, le associazioni, il mondo del volontariato, per prepararsi a vivere la Giornata Mondiale dei Poveri (novembre 2019). L’unico e indispensabile strumento da utilizzare per prepararsi e vivere al meglio l’evento.
I contenuti:
Il Messaggio del Santo Padre;
Presentazione di Mons. Rino Fisichella;
Omelia del Santo Padre Francesco per la II Giornata Mondiale dei Poveri;
Proposta di Lectio Divina ;
Riflessioni e proposte della III Giornata Mondiale dei Poveri;
Veglia di preghiera;
Esposizione della Santissima Eucaristia e adorazione;
Il Rosario dei poveri;
Proposte pastorali.
Questo volume, fortemente voluto da Francesco, è il sussidio ufficiale, predisposto per tutte le diocesi, le parrocchie, i movimenti, le associazioni, il mondo del volontariato, per prepararsi a vivere la Giornata Mondiale dei Poveri (18 novembre 2018).
La globalizzazione economica è il maggiore e irreversibile cambiamento che sta coinvolgendo l'umanità nella nostra epoca, e i suoi "attori" sono tre: le multinazionali, gli operatori finanziari e i cittadini. Un ruolo determinante oggi lo può giocare la famiglia, la quale, coadiuvata da altre agenzie educative (scuola, oratori, associazioni...), può contribuire a modificare la dinamica di questo sconvolgente cambiamento, per il bene di tutta l'umanità. Come? Educando le nuove generazioni alla cittadinanza, il presupposto fondamentale per avviare una globalizzazione positiva e benefica per tutte le persone che abitano questo nostro mondo. Questo libro indica la strada per una riflessione familiare. Bruno Corti abita a Lecco ed è laureato in Scienze della Formazione. Si è impegnato giovanissimo nel volontariato sociale della Brianza lecchese fino ad essere uno dei responsabili dell'Associazione Mani Tese: ha ricoperto la carica di consigliere nazionale e ha lavorato nella segreteria nazionale con il ruolo di coordinatore
C'è qualcuno che sta progettando un sistema rigido e inattaccabile per governare lo sviluppo del mondo. Organismi internazionali dall'indiscutibile autorità (Organizzazione Mondiale della Sanità, Banca Mondiale, Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione, UNICEF e altri) hanno messo a punto un nuovo paradigma che misura il valore delle persone. Applicando questi "nuovi criteri" si scopre che tutto diventa una questione di costo-rischio-beneficio. Perciò, chi è povero e malato riceverà meno aiuti; chi è ricco e sano riceverà maggiori cure.
Questo libro denuncia coraggiosamente la "grande trappola" per i poveri del mondo e la nuova schiavitù al servizio degli imperativi della mondializzazione e della globalizzazione: il "giuramento di Ippocrate"viene di fatto cancellato.
Michel Schooyans, dottore in filosofia e in teologia. Professore emerito all'Università cattolica di Lovanio, ha scritto una ventina di opere tra filosofia politica, ideologie contemporanee e politiche relative alla popolazione. È membro dell'Accademia pontificia di Scienze Sociali (Roma), dell'Institut royal des relations internationales (Bruxelles), dell'Association pour la recherche et l'information démographique (Parigi) e del Population Research Institute (Washington). Ha partecipato a numerose missioni nel terzo mondo.